Jacopone
chiamò “sorella morte”
la
compagna fedele di ogni umanoche, con il suo destino, si avvicina
alla fine del personal cammino.
La vita, infatti, è un lungo itinerario
che si snoda tra valli ed alte vette,
nel quale sopportiamo quei bagagli
a volte lievi, a volte un po’ pesanti.
Il tuo percorso, cara zia Ferrina,
cadenzato da tante “primavere”,
finì in quel freddissimo 3 Marzo,
in un giorno piovoso ed assai gelato,
a dimostrar che anche la natura
piangeva con lacrime di pioggia
la dipartita di una “grande” donna,
esempio di tenacia e di gran forza.
Volesti proprio che “sorella morte”
ed anche quel momento “ideale”
per lasciare quel lungo itinerario
che percorresti sempre a testa alta,
piena di orgoglio e di tanto amore
per l’arte, per la musica e il cucito,
tutti settori dove eri “creativa”,
dove bastava un’idea soltanto
per dar vita ad effetti molto belli.
Ora hai lasciato un vuoto troppo grande
ed
io immagino spesso di parlarti,
come
se fossi là, sempre presentein quella casa tua, a Porta Romana,
dove tu ti sentivi una “regina”
e dove mi accoglievi col sorriso,
quella casa in cui si coniugava
un’infanzia felice e spensierata,
molto amata, protetta e assai curata.
La
tua Todi l’avevi annoverata
tra
le “città” più grandi dell’Italia,“grande” per la cultura e la bellezza,
e questo amore per la tua terra
l’hai saputo trasmetter con veemenza
filtrando quel rispetto riverente
per
gli usi e le abitudini “todine”,
tanto
che, grande artista quel eri,
l’anima
tua ancor si commuoveva
quando,
con quello sguardo sempre attento,
spaziavi
in panorami a te assai noti,
quelli
più familiari, “fuori Porta”
o
quando, dopo assenze troppo lunghe,
tornavi,
finalmente, alla “tua” Todi.
Celebravi
il ritorno con gran gioia,
perché
era lì che era la tua vita
di
ricordi, rimpianti e anche di sogni.
Gli
stessi che anch’io provo, quando arrivo,
quando
sento quell’ ”aura” un po’ speciale
di
un paese in cui nacqui e in cui trascorsi
i
momenti più belli della vita;
e
dove andando in Piazza o giù alla Valle,
salendo
su alla Rocca ed al Piazzale,
riaffiora
quell’amore assai profondo
“corrispondenza
d’amorosi sensi”.
Ascoltarsi
Se sapesse soltanto chieder scusa
chi provocò dolore e gran disagio;
se lo sguardo con cui si osserva il mondo
potesse diventare cristallino;
se imparasse a esprimer sentimenti
chu li tiene assai stretti nel suo cuore;
tutto potrebbe essere più bello:
dall'amarsi con grande dedizione,
al parlarsi con toni affettuosi,
dallo scambiarsi un "ciao" ogni mattina
all'abbracciarsi a fine di giornata.
Se questi son pensieri poco adatti
per una riflessione più profonda,
immaginiamo invece che gran gioia
se tra le azioni ricordate
anche una sola fosse poi reale:
basterebbe aprire il proprio cuore
ed ascoltarsi un poco nel profondo.
Sii tu guida per noi, in ogni momento,
.
Se sapesse soltanto chieder scusa
chi provocò dolore e gran disagio;
se lo sguardo con cui si osserva il mondo
potesse diventare cristallino;
se imparasse a esprimer sentimenti
chu li tiene assai stretti nel suo cuore;
tutto potrebbe essere più bello:
dall'amarsi con grande dedizione,
al parlarsi con toni affettuosi,
dallo scambiarsi un "ciao" ogni mattina
all'abbracciarsi a fine di giornata.
Se questi son pensieri poco adatti
per una riflessione più profonda,
immaginiamo invece che gran gioia
se tra le azioni ricordate
anche una sola fosse poi reale:
basterebbe aprire il proprio cuore
ed ascoltarsi un poco nel profondo.
Ti
salutiamo col cuore
Ti
salutiamo col cuore e col sorriso,
con
l'affetto che è quello per l'amico
che
sarà nel ricordo e nella mente.
La
tua vita "terrena" ti allontana
portandoti
in un mondo sconosciuto,
in
quel mondo di luce e di speranza
che
aiuta a superare la tristezza
di
non aver più accanto la persona
del
marito, del nonno, dell'amico.
Sii tu guida per noi, in ogni momento,
aiutaci
in quegli attimi bui,
quando
il ricordo tuo sarà più vivo
e
il desiderio di vederti accanto
diverrà
assai più forte e molto intenso.
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