L'abbandono
Quello che più ci turba della morte
è l'abbandono e il gran senso di vuoto
che permea ogni istante e ogni pensiero,
impedendo talvolta alla ragione
di capire che è il senso della vita
quello scorrere lento e poi veloce
degli istanti che vengono vissuti,
per ascendere infine al Creatore.
Certamente, un po' è il credo religioso
che
aiuta gli individui ad accettare
la sparizione di quei nostri cari
di cui vorremmo sentire la presenza;
razionalmente, infatti, non vorremmo
spezzare quel rapporto e quel contatto,
che vengono apprezzati e poi rimpianti
per qualcosa che forse non si è fatto.
Ma il tempo, poi, trasforma quei momenti,
rendendoli preziosi ed importanti,
bagaglio d'esperienza , certo dura,
ma necessari per andare avanti.
Sia presente in noi quella persona,
si parli poi con lei, come se niente
fosse giunto a cambiare quel rapporto,
in una dimensione surreale,
in cui comunicare vorrà dire
un canto ad una voce, in cui l'assente
dovrà solo ascoltare ed aiutarci,
dal luogo dove poi ognun di noi
immagina, il suo " spirito
vivente" .
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