che giorno è ?

martedì 18 dicembre 2012

18 dicembre: 120° anniversario "prima" dello "Schiaccianoci"


 
 
 
Marius Petipa scrisse nel 1891 la trama di un nuovo balletto intitolato Lo schiaccianoci, successivamente messo in musica da P. I. Cajkovskij. Il soggetto si basava sulla famosissima favola Lo schiaccianoci e il Re dei Topi di Hoffmann, adattata per i bambini e trasformata in un balletto-favola. Il balletto fu messo poi in scena nel 1892 da Lev Ivanov, secondo maître de ballet del Teatro Mariinskij ottenendo un grande successo grazie alla calda atmosfera, alle emozionanti scene dei bambini, alla meravigliosa danza dei fiocchi di neve e allo splendido divertissement dell’ultimo atto. La storia? Il signor Drosselmeyer regala a Clara uno schiaccianoci a forma di soldatino che suo fratello, dispettoso, rompe: la ragazza, stanca per la festa, si addormenta e inizia a sognare un mondo diverso, in cui un’orda di topi cerca di rubare il suo schiaccianoci, che si anima e cerca di difendersi dall’armata del Re Topo. Lo schiaccianoci si trasforma in uno splendido principe e insieme fuggono nella foresta innevata, entrata del regno dei Dolci dove il principe viene ricevuto dalla Fata Confetto. Dopo una serie di racconti e danze parte il famoso Valzer dei Fiori. Il sogno di Clara finisce, la ragazza si sveglia e abbraccia il suo schiaccianoci.
 
 
 
 
Per primo lo scrisse, in tedesco, E.T.A Hoffamnn  uno degli scrittori più onirici e meravigliosi che l’ottocento abbia partorito, ed anche  raffinatissimo illustratore, che lo pubblicò a Berlino nel 1816. La sua fantasia, probabilmente, fu ispirata dagli schiaccianoci di legno decorato che abbellivano i mercatini di Natale della Germania ottocentesca: anche se lo schiaccianoci decorato è un oggetto di cui si trovano tracce fin dall’antichità, nei primi dell’Ottocento, diventò un oggetto alla moda sull’onda delle prime grandi produzioni in serie di giocattoli per bambini.





La versione di Hoffmann è un omaggio al mondo onirico dell’inconscio e del sogno, così caro al  romanticismo, di cui Schiaccianoci  è il  “passatore” colui che traghetta chi lo merita, certamente anche il lettore, verso il regno della salvezza e della grazia. La versione di Dumas si apre invece sul narratore che parla in prima persona: durante la notte di Natale, si addormenta su un divano e viene svegliato da alcuni bambini in festa. Per farli stare buoni, racconta loro una storia, quella dello Schiaccianoci. Questa introduzione circoscrive  il mondo della fiaba e del sogno, così che al lettore non resta che ascoltare, insieme al pubblico bambino, una bella fiaba. Non si prova, come tra le pagine di Hoffmann, inquietudine, la realtà resta ben salda al suo posto; ed è forse per questo aspetto rassicurante che il racconto di Dumas ha avuto più successo.


Nessun commento:

Posta un commento

Archivio blog